La poesia è imitazione della realtà
Marta Massaro /
- Created on 2025-03-29 17:56:14
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italiano
La poesia è imitazione della realtà
La poesia è imitazione della realtà
[ 1447a ] Περὶ ποιητικῆς αὐτῆς τε καὶ τῶν εἰδῶν αὐτῆς , ἥν τινα δύναμιν ἕκαστον ἔχει , καὶ πῶς δεῖ συνίστασθαι τοὺς μύθους εἰ μέλλει καλῶς ἕξειν ἡ ποίησις , ἔτι δὲ ἐκ πόσων καὶ ποίων ἐστὶ μορίων , ὁμοίως δὲ καὶ περὶ τῶν ἄλλων ὅσα τῆς αὐτῆς ἐστι μεθόδου , λέγωμεν ἀρξάμενοι κατὰ φύσιν πρῶτον ἀπὸ τῶν πρώτων . ἐποποιία δὴ καὶ ἡ τῆς τραγῳδίας ποίησις ἔτι δὲ κωμῳδία καὶ ἡ διθυραμβοποιητικὴ καὶ τῆς αὐλητικῆς ἡ πλείστη καὶ κιθαριστικῆς πᾶσαι τυγχάνουσιν οὖσαι μιμήσεις τὸ σύνολον · διαφέρουσι δὲ ἀλλήλων τρισίν , ἢ γὰρ τῷ ἐν ἑτέροις μιμεῖσθαι ἢ τῷ ἕτερα ἢ τῷ ἑτέρως καὶ μὴ τὸν αὐτὸν τρόπον . ὥσπερ γὰρ καὶ χρώμασι καὶ σχήμασι πολλὰ μιμοῦνταί τινες ἀπεικάζοντες ( οἱ μὲν διὰ τέχνης οἱ δὲ διὰ συνηθείας ) , ἕτεροι δὲ διὰ τῆς φωνῆς , οὕτω κἀν ταῖς εἰρημέναις τέχναις ἅπασαι μὲν ποιοῦνται τὴν μίμησιν ἐν ῥυθμῷ καὶ λόγῳ καὶ ἁρμονίᾳ , τούτοις δ ' ἢ χωρὶς ἢ μεμιγμένοις · οἷον ἁρμονίᾳ μὲν καὶ ῥυθμῷ χρώμεναι μόνον ἥ τε αὐλητικὴ καὶ ἡ κιθαριστικὴ κἂν εἴ τινες ἕτεραι τυγχάνωσιν οὖσαι τοιαῦται τὴν δύναμιν , οἷον ἡ τῶν συρίγγων , αὐτῷ δὲ τῷ ῥυθμῷ [ μιμοῦνται ] χωρὶς ἁρμονίας ἡ τῶν ὀρχηστῶν ( καὶ γὰρ οὗτοι διὰ τῶν σχηματιζομένων ῥυθμῶν μιμοῦνται καὶ ἤθη καὶ πάθη καὶ πράξεις ) ·
ἡ δὲ [ ἐποποιία ] μόνον τοῖς λόγοις ψιλοῖς ‹καὶ› ἡ τοῖς μέτροις καὶ τούτοις εἴτε [ 1447b ] μιγνῦσα μετ ' ἀλλήλων εἴθ ' ἑνί τινι γένει χρωμένη τῶν μέτρων ἀνώνυμοι τυγχάνουσι μέχρι τοῦ νῦν · οὐδὲν γὰρ ἂν ἔχοιμεν ὀνομάσαι κοινὸν τοὺς Σώφρονος καὶ Ξενάρχου μίμους καὶ τοὺς Σωκρατικοὺς λόγους οὐδὲ εἴ τις διὰ τριμέτρων ἢ ἐλεγείων ἢ τῶν ἄλλων τινῶν τῶν τοιούτων ποιοῖτο τὴν μίμησιν . πλὴν οἱ ἄνθρωποί γε συνάπτοντες τῷ μέτρῳ τὸ ποιεῖν ἐλεγειοποιοὺς τοὺς δὲ ἐποποιοὺς ὀνομάζουσιν , οὐχ ὡς κατὰ τὴν μίμησιν ποιητὰς ἀλλὰ κοινῇ κατὰ τὸ μέτρον προσαγορεύοντες · καὶ γὰρ ἂν ἰατρικὸν ἢ φυσικόν τι διὰ τῶν μέτρων ἐκφέρωσιν , οὕτω καλεῖν εἰώθασιν · οὐδὲν δὲ κοινόν ἐστιν Ὁμήρῳ καὶ Ἐμπεδοκλεῖ πλὴν τὸ μέτρον , διὸ τὸν μὲν ποιητὴν δίκαιον καλεῖν , τὸν δὲ φυσιολόγον μᾶλλον ἢ ποιητήν · ὁμοίως δὲ κἂν εἴ τις ἅπαντα τὰ μέτρα μιγνύων ποιοῖτο τὴν μίμησιν καθάπερ Χαιρήμων ἐποίησε Κένταυρον μικτὴν ῥαψῳδίαν ἐξ ἁπάντων τῶν μέτρων , καὶ ποιητὴν προσαγορευτέον . περὶ μὲν οὖν τούτων διωρίσθω τοῦτον τὸν τρόπον . εἰσὶ δέ τινες αἳ πᾶσι χρῶνται τοῖς εἰρημένοις , λέγω δὲ οἷον ῥυθμῷ καὶ μέλει καὶ μέτρῳ , ὥσπερ ἥ τε τῶν διθυραμβικῶν ποίησις καὶ ἡ τῶν νόμων καὶ ἥ τε τραγῳδία καὶ ἡ κωμῳδία · διαφέρουσι δὲ ὅτι αἱ μὲν ἅμα πᾶσιν αἱ δὲ κατὰ μέρος . ταύτας μὲν οὖν λέγω τὰς διαφορὰς τῶν τεχνῶν ἐν οἷς ποιοῦνται τὴν μίμησιν .
ἡ δὲ [ ἐποποιία ] μόνον τοῖς λόγοις ψιλοῖς ‹καὶ› ἡ τοῖς μέτροις καὶ τούτοις εἴτε [ 1447b ] μιγνῦσα μετ ' ἀλλήλων εἴθ ' ἑνί τινι γένει χρωμένη τῶν μέτρων ἀνώνυμοι τυγχάνουσι μέχρι τοῦ νῦν · οὐδὲν γὰρ ἂν ἔχοιμεν ὀνομάσαι κοινὸν τοὺς Σώφρονος καὶ Ξενάρχου μίμους καὶ τοὺς Σωκρατικοὺς λόγους οὐδὲ εἴ τις διὰ τριμέτρων ἢ ἐλεγείων ἢ τῶν ἄλλων τινῶν τῶν τοιούτων ποιοῖτο τὴν μίμησιν . πλὴν οἱ ἄνθρωποί γε συνάπτοντες τῷ μέτρῳ τὸ ποιεῖν ἐλεγειοποιοὺς τοὺς δὲ ἐποποιοὺς ὀνομάζουσιν , οὐχ ὡς κατὰ τὴν μίμησιν ποιητὰς ἀλλὰ κοινῇ κατὰ τὸ μέτρον προσαγορεύοντες · καὶ γὰρ ἂν ἰατρικὸν ἢ φυσικόν τι διὰ τῶν μέτρων ἐκφέρωσιν , οὕτω καλεῖν εἰώθασιν · οὐδὲν δὲ κοινόν ἐστιν Ὁμήρῳ καὶ Ἐμπεδοκλεῖ πλὴν τὸ μέτρον , διὸ τὸν μὲν ποιητὴν δίκαιον καλεῖν , τὸν δὲ φυσιολόγον μᾶλλον ἢ ποιητήν · ὁμοίως δὲ κἂν εἴ τις ἅπαντα τὰ μέτρα μιγνύων ποιοῖτο τὴν μίμησιν καθάπερ Χαιρήμων ἐποίησε Κένταυρον μικτὴν ῥαψῳδίαν ἐξ ἁπάντων τῶν μέτρων , καὶ ποιητὴν προσαγορευτέον . περὶ μὲν οὖν τούτων διωρίσθω τοῦτον τὸν τρόπον . εἰσὶ δέ τινες αἳ πᾶσι χρῶνται τοῖς εἰρημένοις , λέγω δὲ οἷον ῥυθμῷ καὶ μέλει καὶ μέτρῳ , ὥσπερ ἥ τε τῶν διθυραμβικῶν ποίησις καὶ ἡ τῶν νόμων καὶ ἥ τε τραγῳδία καὶ ἡ κωμῳδία · διαφέρουσι δὲ ὅτι αἱ μὲν ἅμα πᾶσιν αἱ δὲ κατὰ μέρος . ταύτας μὲν οὖν λέγω τὰς διαφορὰς τῶν τεχνῶν ἐν οἷς ποιοῦνται τὴν μίμησιν .
Parliamo
riguardo
alla
poetica
stessa
e
alle
sue
forme
,
quale
capacità
abbia
ciascuna
,
e
come
bisogna
comporre i racconti se la poesia deve riuscire bene , e ancora di quante e quali parti sia , e similmente anche
riguardo a tutte le altre cose quante sono pertinenti alla medesima indagine , iniziando secondo natura
dapprima dalle cose prime .
L’epica e la poesia della tragedia e anche la commedia e l’arte di comporre ditirambi e la maggior parte
dell ' atletica e della citaristica sono tutte imitazioni , nel complesso ; sono diverse l’una dall ' altra per tre cose , o
nell’imitare con mezzi diversi , o oggetti diversi o diversamente e non nel medesimo modo .
Come infatti alcuni imitano molte cose rappresentandole sia con colori sia con figure ( alcuni per mezzo
dell’arte altri per mezzo della pratica ) , altri invece per mezzo della voce , così anche nelle arti citate tutte
producono l’imitazione nel ritmo e nella parola e nella musica , e con questi mezzi o separatamente o
mescolati ; come ad esempio l’auletica e la citaristica servendosi solo di armonia e di ritmo e anche altre se ve
ne sono di tal genere per la capacità , come quella delle zampogne , mentre quella dei danzatori ( la produce
servendosi ) del ritmo stesso , senza musica ( e infatti questi imitano attraverso ritmi figurati , sia caratteri , sia
sentimenti sia azioni ) .
E quell’epica che si serve solo di parole nude e quella che si serve dei metri , e di questi sia mescolando gli uni
con gli altri sia servendosi di un solo genere di metri , si trovano senza un nome fino a oggi ; infatti non
avremmo un nome comune per chiamare i mimi di Sofrone e Senarco e i discorsi socratici neppure se
qualcuno producesse l’imitazione attraverso i trimetri , o i versi elegiaci , o altri di tal genere .
Ma gli uomini in verità unendo al metro il comporre , li chiamano poeti non come secondo l’imitazione ma
comunemente secondo il metro ; e infatti qualora espongano qualcosa sulla medicina o sulla natura per mezzo
dei metri , così si è solito chiamarli ; ma niente v ' è di comune tra Omero e Empedocle tranne il metro , perciò è
giusto chiamare l’uno poeta , l’altro fisiologo piuttosto che poeta ; similmente anche se uno producesse
l’imitazione mescolando tutti i metri , come Cheremone ha composto il Centauro , una rapsodia mista di tutti i
metri , bisogna chiamarlo poeta .
Riguardo queste cose dunque sia stato definito in questo modo . E vi sono alcune ( arti ) che si servono di tutti i
mezzi detti , e intendo il ritmo , il canto e il metro , come , per un verso , la poesia dei ditirambi e quelle e quelle
dei nomi e , per altro , la tragedia e la commedia ; ma si distinguono perché le une ( se ne servono ) di tutti
assieme , le altre a seconda della parte . Queste dico quindi le differenze delle arti nelle cose in cui producono
l’imitazione .
comporre i racconti se la poesia deve riuscire bene , e ancora di quante e quali parti sia , e similmente anche
riguardo a tutte le altre cose quante sono pertinenti alla medesima indagine , iniziando secondo natura
dapprima dalle cose prime .
L’epica e la poesia della tragedia e anche la commedia e l’arte di comporre ditirambi e la maggior parte
dell ' atletica e della citaristica sono tutte imitazioni , nel complesso ; sono diverse l’una dall ' altra per tre cose , o
nell’imitare con mezzi diversi , o oggetti diversi o diversamente e non nel medesimo modo .
Come infatti alcuni imitano molte cose rappresentandole sia con colori sia con figure ( alcuni per mezzo
dell’arte altri per mezzo della pratica ) , altri invece per mezzo della voce , così anche nelle arti citate tutte
producono l’imitazione nel ritmo e nella parola e nella musica , e con questi mezzi o separatamente o
mescolati ; come ad esempio l’auletica e la citaristica servendosi solo di armonia e di ritmo e anche altre se ve
ne sono di tal genere per la capacità , come quella delle zampogne , mentre quella dei danzatori ( la produce
servendosi ) del ritmo stesso , senza musica ( e infatti questi imitano attraverso ritmi figurati , sia caratteri , sia
sentimenti sia azioni ) .
E quell’epica che si serve solo di parole nude e quella che si serve dei metri , e di questi sia mescolando gli uni
con gli altri sia servendosi di un solo genere di metri , si trovano senza un nome fino a oggi ; infatti non
avremmo un nome comune per chiamare i mimi di Sofrone e Senarco e i discorsi socratici neppure se
qualcuno producesse l’imitazione attraverso i trimetri , o i versi elegiaci , o altri di tal genere .
Ma gli uomini in verità unendo al metro il comporre , li chiamano poeti non come secondo l’imitazione ma
comunemente secondo il metro ; e infatti qualora espongano qualcosa sulla medicina o sulla natura per mezzo
dei metri , così si è solito chiamarli ; ma niente v ' è di comune tra Omero e Empedocle tranne il metro , perciò è
giusto chiamare l’uno poeta , l’altro fisiologo piuttosto che poeta ; similmente anche se uno producesse
l’imitazione mescolando tutti i metri , come Cheremone ha composto il Centauro , una rapsodia mista di tutti i
metri , bisogna chiamarlo poeta .
Riguardo queste cose dunque sia stato definito in questo modo . E vi sono alcune ( arti ) che si servono di tutti i
mezzi detti , e intendo il ritmo , il canto e il metro , come , per un verso , la poesia dei ditirambi e quelle e quelle
dei nomi e , per altro , la tragedia e la commedia ; ma si distinguono perché le une ( se ne servono ) di tutti
assieme , le altre a seconda della parte . Queste dico quindi le differenze delle arti nelle cose in cui producono
l’imitazione .